Biella

Il tuo evento online: presenza scenica e uso della voce

Sempre di più, dopo quest’anno anomalo, tuttз ci siamo ritrovatз dentro webinar, meeting, corsi, riunioni. Interagire, risultare interessantз e suscitare interesse anche attraverso uno schermo non è facile. Non è solo portare online quello che prima era in presenza: ne siamo tuttiз più consapevolз. Occorre ripensare, riprogettare e ricostruire ogni cosa, dal contenuto alla sua messa in scena, per riuscire a esprimere e trasmettere a chi abbiamo di fronte in modo interessante, anche online.

È con questa premessa che ho iniziato il mio intervento lo scorso 11 marzo durante l’incontro «Il tuo evento online: come evitare errori e lasciare il segno» promosso e organizzato da Rete al Femminile Biella.

Comunicare con qualcuno e non solo qualcosa

Comunicare è allo stesso tempo un verbo transitivo e intransitivo: si comunica qualcosa (un contenuto) e si comunica verso qualcuno o, ancora meglio, con qualcuno. La relazione è dentro il comunicare: non è mai una mera espressione del proprio contenuto. Ha sempre a che fare con l’esprimere e il trasmettere.
Se in presenza tutto era più facile, perché potevamo vedere e sentire il nostro pubblico nel suo intero, fatto di gestualità, espressività e comportamenti, online le cose si complicano: quello che vediamo e percepiamo è solo una piccola parte di ognunǝ. Ogni persona è un piccolo quadratino in uno schermo, insieme a tantз altrз.
Sta a noi diventare più bravз e attentз a leggere quello che succede, anche se con meno informazioni disponibili.

Partire bene

Parlare in pubblico è una relazione continua tra l’oratore e il suo pubblico, in un momento presente dove succede qualcosa che nasce e ruota intorno a quella relazione. Anche online.
Da dove partire per riprogettare? Sicuramente dal nostro contenuto. Dobbiamo avere molto ben presente

  • da dove partire,
  • dove vogliamo arrivare,
  • e a cosa metterci in mezzo per supportare il nostro messaggio.

E, in tutto questo, costruire una narrazione semplice da capire e da seguire per chi ci ascolta.
Non mi sono soffermata su come si costruisce un discorso, ma su cosa non dimenticare per favorire la partecipazione e l’interazione e come mantenere l’attenzione.

Aumentare i momenti di interazione

Online è importante aumentare e favorire i momenti di scambio prima, durante e dopo. Prevedere delle regole da condividere all’inizio, per esempio «quando e come poter intervenire, i tempi, microfono spento, webcam aperta o chiusa, ecc.

Rompere il ghiaccio

Un icebreaker è una buona idea per iniziare e creare un clima piacevole fin da subito: proponendo un gioco, un giro di presentazione un po’ diverso, per esempio chiedendo ai partecipanti di fare un disegno, di scegliere una parola che li rappresenti o che personaggio vorrebbero essere.

Ci sono tantissimi modi per rompere il ghiaccio a seconda del tipo di incontro e del tipo di pubblico. Con ragazzi e ragazze a scuola, ma anche in aula con adultз, un piccolo gioco o un’attività divertente per iniziare può essere molto utile per creare un bel clima, soprattutto se le persone non si conoscono tra loro.
Se il gruppo è numeroso puoi usare una board condivisa (Jamboard su Google Drive, Mural, ecc).
Un’altra cosa che puoi fare è tenere aperto un documento su Google Drive dove raccogliere appunti e insight da elaborare per bene dopo e mandarlo a chi ha partecipato.

Favorire la partecipazione

Online è ancora più importante prevedere dei momenti di partecipazione collettiva, per esempio lasciando spazio per le domande o per esercitazioni in gruppo. Se il gruppo è molto numeroso puoi prevedere dei momenti specifici per rispondere alle domande magari alla fine di un argomento, ogni venti-trenta minuti, usando la chat o uno strumento esterno per raccoglierle (molto efficace menti.com).
Se il gruppo invece è piccolo, puoi prevedere uno spazio e un tempo dedicato: le persone possono aprire il microfono a turno e porti le loro questioni o i loro dubbi.

Prevedere delle pause

Favorisci i momenti di pausa. Sembra banale, ma ricorda che le persone sono sedute davanti a uno schermo a fissare la tua faccia che parla (o la tua presentazione) e sono passive. Prevedi più pause, a distanza ravvicinata. Ogni quaranta minuti, per esempio, invita le persone ad alzarsi e fare altro. Molto dipende dal tempo: se hai due o tre ore, proponi una pausa a metà.

Webcam accesa?

Di solito io faccio scegliere alle persone. Questo va un po’ a discapito di chi parla, perché se tuttз decidono di chiudere si perde la visuale d’insieme, ma a volte può essere molto efficace per ovviare a situazioni di imbarazzo o, più semplicemente, a una connessione lenta. Mantenere l’attenzione e l’interesse alto dipende da noi, non dalla webcam accesa.

Linguaggio del corpo: a cosa fare attenzione

Sappiamo che tutto comunica: la nostra gestualità, la nostra postura, l’espressività, la prossemica e il nostro movimento nello spazio. Ogni cosa concorre al nostro racconto. Online le cose sono un po’ diverse rispetto alla presenza: siamo un quadratino in mezzo ad altrз e, soprattutto, siamo a mezzo busto.

Inquadratura

Scegliere dove posizionare la video camera (o l’altezza della webcam) e la distanza è importante:

  • non da sotto, non da sopra, ma dritta davanti a noi;
  • abbastanza distante da lasciare un po’ di sfondo e non troppo vicina per non risultare tutta faccia;
  • la situazione mezzo busto è perfetta perché lascia vedere la gestualità della braccia.

Su questo argomento ne ha parlato (e ne scriverà) in modo più approfondito Francesca Savino.

Gestualità

C’è una cosa di cui si tiene poco conto. Online, attraverso uno schermo, manca la terza dimensione: la profondità. E di conseguenza la nostra gestualità deve modificarsi un po’. Se in presenza potevamo gesticolare avanti e indietro, nell’online questo non è funzionale. Meglio calmierare i nostri movimenti e limitarli da destra a sinistra.

Contatto visivo

Questo è sempre stato uno dei miei punti fermi: mantieni il contatto visivo con la tua adience. Online se non vogliamo bruciarci la retina, meglio alternare. L’unico modo per mantenere un contatto visivo (e dare all’altrǝ la sensazione che stiamo guardando nella sua direzione) è guardare la lucina accesa (verde nel mio caso). Limita a brevi momenti: quello delle domande, mentre rispondi. Quando sottolinei un certo passaggio, mentre ascolti un intervento.

In piedi o seduti?

Questo per me è un altro punto fermo: se tieni una presentazione, se parli a un evento preferisci lo stare in piedi, esattamente come in presenza. E sai perché? Le spalle sono più aperte, puoi muovere le gambe (senza esagerare), e respirare meglio. Da sedutǝ rischi di perdere fiato (le spalle si incurvano più facilmente, senza che te ne renda conto). Per riunioni e laboratori, invece, puoi anche tenere una posizione seduta. In alternativa, se in piedi proprio non, usa una seduta che permetta di mantenere una buona postura come le sedie o sgabelli ergonomici.
Se decidi di stare in piedi, devi prevedere una struttura che alzi lo schermo (io uso uno sgabellino per bambini di Ikea o una pila di scatole, ma sto pensando seriamente di acquistare una scrivania regolabile in altezza viste le numerose situazioni di formazione).

Uso della voce: a cosa fare attenzione

Online abbiamo bisogno che la nostra voce arrivi forte e senza alcun disturbo. Banalmente potremmo anche fare a meno di farci vedere, ma la nostra voce deve arrivare pulita e chiara perché veicola il nostro messaggio. La voce è la parte emozionale del nostro racconto.

Il microfono

La cosa più importante è avere un buon microfono. Io uso delle cuffie antirumore con microfono integrato per una scelta personale: ho bisogno di sentire, oltre che di parlare e il fatto che isolino dai rumori esterni mi permette di rimanere meglio concentrata e focalizzata sulla voce delle persone che ho di fronte. Sono rare le situazioni in cui parlo e basta, di solito conduco laboratori o corsi interattivi.
Se avete corsi o conducete laboratori o aule dotarsi di un buon microfono è una conditio sine qua non. Se invece gli incontri sono sporadici, le cuffie auricolari vanno bene, ma ricorda che impediscono la gestualità (meglio quelli con il bluetooth, se di buona qualità).

Ritmo e velocità

Come in presenza, consiglio di rallentare un po’ e scandire bene ogni parola, concetto o frase, dando un buon ritmo a quello che stiamo raccontando, colorando il nostro contenuto per renderlo più efficace. Rallentare significa anche fare delle pause, abbastanza lunghe ma non troppo. Ricordiamoci che le persone non stanno leggendo un testo, ma stanno ascoltando: dobbiamo dare loro il tempo di elaborare quando stiamo loro dicendo perché sia recepito e accolto nel modo giusto. Quindi, buon ritmo, ma non correre mai!

Pause e silenzi

Non avere paura di stare in silenzio. Anzi, prevedi momenti di silenzio, purché siano pieni di valore. Il silenzio fa sempre molta paura: da una parte, lo evitiamo per arrivare in fondo e dire tutto quello che vogliamo dire, dall’altra perché il silenzio sembra un vuoto.
Un’altra cosa rispetto al silenzio: stare in silenzio permette di rispettare i tempi di tuttз. Sia che tu stia conducendo, sia che tu sia un partecipantǝ, conta sempre «uno» prima di intervenire, per evitare di interrompere qualcun altrǝ. Succede spessissimo.

Respirare e idratarsi

Mantenere una buona postura ti permette anche di respirare meglio, prendere fiato, di calmare i nervi (perché fa sempre un po’ paura parlare di fronte a un pubblico, anche online, sì), rallentare il battito cardiaco e non andare in apnea. E ti fa rallentare per essere più comprensibile e chiarǝ. Ricorda anche di bere spesso, come per la presenza, per mantenere le corde vocali idratate e non farle infiammare!

Fai delle prove, ascoltati e senti l’effetto che fa. Se rallentando ti accorgi che ti serve più tempo, taglia qualche parte del discorso, non aumentare la velocità. Se vuoi aggiungere qualcosa, manda una dispensa, il foglio degli appunti, un video di approfondimento dopo. Non andare a macchinetta. Il rischio è che il tuo messaggio non arrivi. Piuttosto, taglia. Usa tutto il tempo a disposizione ma non di più, piuttosto usane meno. Le persone apprezzeranno, fidati. Scegli con cura cosa dire e cosa invece puoi omettere (o rimandare a un successivo approfondimento).

Per concludere, un piccolo cenno alla piattaforma. La piattaforma o il software non sono la cosa più importante. Scegli con cura quella più funzionale a ciò che serve. La piattaforma non è la cosa più importante ma devi saperla usare. Sceglila con cura e impara a usarla bene prima. Esercitati, fai delle prove, guarda tutorial, chiedi a chi ne sa più di te.


Usa il tempo che hai a disposizione per concentrarti su quello che vuoi trasmettere e a come trasmetterlo bene. E prenditi cura delle persone che hai di fronte. Online o in presenza poco importa. La cosa più importante è fare di tutto per regalare a loro qualcosa di bello da portarsi a casa e un’esperienza che valga la pena ricordare.

Photo by C D-X on Unsplash

Tatiana Cazzaro

Lavoro per aiutare le persone e le imprese a guardare il mondo da una diversa inclinazione per scoprire un modo nuovo di comunicare, di raccontarsi e di entrare in relazione con gli altri. Lo faccio usando il magico potere delle parole e delle storie.

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