Aosta

Lavorare per guadagnare NON è peccato

Il rapporto tra donne e denaro è cruciale per noi di Rete al Femminile: in quanto donne che lavorano in proprio, abbiamo la responsabilità delle nostre imprese, del nostro benessere economico e anche del nostro futuro previdenziale.

Per questo il tema dell’evento nazionale di Rete al Femminile del 6 Maggio 2022 – sempre attuale! – parla proprio delle imprenditrici e del loro rapporto con il denaro e si intitolava “La ricchezza delle donne”.

Ricchezza che è chiaramente un significato, in questo caso volutamente, ampio: ricchezza economica, ma anche ricchezza in termini di risorse professionali, di networking, di idee innovative per piccoli business sostenibili.

Per fare in modo che le imprese femminili diventino patrimonio non solo per chi le conduce, ma anche per il loro indotto, a beneficio di altre donne e della società stessa.

Parliamo di etimologia del denaro

Se proviamo a scomodare il dizionario Treccani per cercare la parola ‘patrimonio’, leggiamo:

patrimònio s. m. [dal lat. patrimonium, der. di pater -tris «padre»].

In una riga, il destino di noi donne nel rapporto con il denaro.

Sempre su Treccani, se proviamo a cercare il significato di ‘Matrimonio’, troviamo:

matrimònio s. m. [dal lat. matrimonium, der. di mater -tris «madre», sul modello di patrimonium].

E il cerchio si chiude. 

“L’importanza dei soldi deriva essenzialmente dall’essere un legame fra il presente ed il futuro.”

John Maynard Keynes

Culturalmente il rapporto delle donne con il denaro non è così accessibile

La cultura e la società giocano un ruolo fondamentale nella sensazione delle donne di non essere così capaci nelle discipline scientifiche, nella gestione del denaro e del lavoro.

Il rapporto difficile delle donne col denaro è in Italia un problema di lunga data, evidenziato da alcuni studi recenti. Una ricerca Episteme del 2017, ripresa dal CNEL nel 2019, mostra che in Italia tre donne su dieci non sono titolari di conto corrente. Quattro su dieci dipendono economicamente dal marito o compagno. Il fenomeno assume dimensioni ancora più rilevanti al Sud, dove dipende dall’uomo di casa quasi il 50% delle donne. [Fonte]

Il rapporto donne e denaro dunque può migliorare se culturalmente ci abituiamo a scardinare il preconcetto che lo stipendio femminile sia, all’interno delle finanze familiari, il “secondo stipendio”: un contributo finanziario minimo che può essere sacrificato quando – con welfare assente – subentrino le condizioni di cura per bambini e anziani.

Del resto le stesse statistiche ci dicono che lo stipendio femminile è tendenzialmente più basso rispetto a quello maschile, anche in ruoli medesimi, e che le donne hanno meno accesso ai ruoli apicali nelle aziende e nelle Istituzioni.

Raramente leggiamo sulla cronaca di donne indagate per corruzione quindi delle due l’una: o siamo più brave a non farci scoprire o il denaro non è in generale, per noi, al primo posto nella scala dei valori. In entrambi i casi, bene direi!

Sicuramente non avere il denaro come meta ultima e sovrana lascia più spazio alla nostra creatività, al fluire delle passioni lavorative, ad essere più empatiche con i nostri clienti, a tutto quel dispiegarsi di energie positive che ci contraddistingue.

Ma attenzione, se in apparenza questa visione del rapporto donne/denaro è considerata più appagante, nobile e stimolante, non potrebbe invece essere proprio ciò che ci limita nell’averne di più?

Provo ad analizzare i punti di cui sopra, aiutandomi con l’immaginazione:

Punto 1

Il denaro non è meta ultima e sovrana = non finalizzerò i miei sforzi per averlo = probabilmente quando a fine mese tirerò le somme non mi sentirò soddisfatta.

Punto 2

Lasciamo fluire le passioni lavorative = seguo la passione che metto in un progetto piuttosto che la produttività = probabilmente quando a fine mese tirerò le somme non mi sentirò soddisfatta.

Punto 3

Siamo più empatiche con in clienti = può succedere che concederò più sconti o termini di pagamento più lunghi = probabilmente quando a fine mese tirerò le somme non mi sentirò soddisfatta.

Punto 4

Dispiego energie positive = tra le energie positive credo non ci sia il denaro = probabilmente quando a fine mese tirerò le somme non mi sentirò soddisfatta.

Insomma, è ovvio che tutti questi punti portano nella stessa direzione: quando a fine mese tirerò le somme non mi sentirò soddisfatta.

Quindi cosa dobbiamo fare per trovare soddisfazione professionale e finanziaria dalla nostra impresa?

La risposta c’è: dobbiamo cambiare il nostro rapporto con il denaro. Fare un matrimonio con il patrimonio, per esempio.

Trovo che a questo scopo sia fondamentale modificare i nostri MANTRA ripetendoli a noi stesse più volte al giorno, prima edi fare il preventivo ad un/una cliente e dopo aver venduto il nostro prodotto o servizio.

Mantra 1

Il denaro è spesso misura della qualità, nella percezione dei consumatori, utenti e clienti

Quel che costa poco viene percepito come di bassa qualità e nel fare un preventivo, se sono convinta che il mio servizio o prodotto sia di qualità, questa qualità ha un prezzo che tu caro/a cliente dovresti cortesemente pagare.

Mantra 2

Ho sgobbato per raggiungere una certa preparazione.

Ho studiato molto per la mia preparazione professionale, ho investito tempo e denaro nella mia formazione continua e nelle moltissime ore di pratica del mio lavoro, e questa è una preparazione che tu caro/a cliente dovresti cortesemente pagare.

Mantra 3

Devo smetterla di scusarmi tutte le volte che devo sollecitare il pagamento della parcella o fattura. 

Ho fornito un servizio di qualità (vedi mantra 1), ho rispettato i termini di consegna, ho soddisfatto le tue aspettative. Se così non fosse, parliamone, altrimenti tu caro/a cliente dovresti cortesemente pagare.

Mantra 4

In parte il mio preventivo per te è un lavoro già fatto. 

Per la mia consulenza, se opero ad esempio nel settore del marketing, ho dovuto analizzare la tua azienda e il tuo prodotto, fare un timing di lavoro, suggerire strade che non avevi preso in considerazione.
Quindi caro/a cliente dovresti cortesemente pagare.
Se affiderai il servizio a me tanto meglio, ti scalerò con piacere il costo del preventivo.

Mantra 5

Parlare di denaro non è inelegante. 

Se supero il “fastidio” di parlare ad alta voce di quanto vale il mio lavoro e imparo a gestire in positivo il mio rapporto con esso, posso guadagnarne di più e investirlo in qualcosa di elegante… quel quadro che starebbe tanto bene nella parete davanti alla scrivania dell’ufficio, ad esempio.

Ecco, il mio consiglio è cambiare prima di tutto la nostra visione e imparare ad accettare il non più vil denaro come sacrosanta ricompensa del nostro lavoro.

E poi, un ultimo piccolo suggerimento: scegliere una brava commercialista che aiuti a ottenere possibili agevolazioni, forme di accesso al credito e a fare spese mirate ad alleggerire la nostra pressione fiscale. Magari proprio in Rete al Femminile!

Mirna Sommovigo Imprenditrice Rete al Femminile di Aosta

Mirna Sommovigo

Appartengo al mondo degli Spirits, produco e commercializzo liquori. L'ultimo progetto "del cuore" è stato riportare in vita un antico marchio di Vermouth... ma in realtà per me l'ultimo progetto diventa quasi sempre il penultimo!

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